3 idee per avviare un’attività in proprio

Concretizza le tue idee per avviare una tua attività in proprio

Hai deciso di fare il grande passo e abbandonare il lavoro da dipendente per aprire una tua attività: si tratta di una decisione importante, che va ponderata con cura e che può regalarti immense soddisfazioni, sia dal punto di vista personale che professionale.

Avviare un’attività in proprio è il sogno di molti giovani che, stanchi di mandare curriculum, ritengono sia l’unica soluzione per costruire il loro futuro lavorativo. Ma a scegliere la strada imprenditoriale sono anche le donne, che in questo modo riescono a conciliare la gestione della famiglia, i disoccupati in cerca di una nuova occupazione e anche tutti coloro che già lavorano, ma vogliono migliorare la loro posizione.

Al di là delle motivazioni di ognuno, che possono essere quindi differenti, per avviare un’attività in proprio a livello burocratico, amministrativo e organizzativo è necessario seguire un iter ben preciso.

… e per trasformarla in un business redditizio

La prima cosa da cui partire è pensare ad un’idea commerciale: molti perdono tempo alla ricerca di un’idea sui generis, capace di introdurre nel mercato qualcosa di nuovo. In realtà questo non è necessario: il nostro consiglio è quello di partire da una tua passione perché se fai qualcosa che ami la porterai avanti con entusiasmo. Puoi anche aprire una tipologia di locale già esistente e migliorare l’offerta ai clienti: l’importante è caratterizzarsi e differenziarsi. In questo modo puoi entrare facilmente nel mercato e distinguerti dai competitor. Ti piacerebbe aprire un ristorante o un bar, ma pensi che ve ne siano già troppi? Non preoccuparti: se pianifichi con attenzione l’avvio della tua attività la concorrenza non sarà un problema. Ecco come fare.

Idee per avviare un’attività in proprio: gli step fondamentali

1. Individua un target di clienti e analizza la concorrenza: osserva con attenzione il settore di mercato in cui provi a entrare. Cerca di capire se vi è un bisogno dei clienti che ancora non viene soddisfatto e in caso studia un’offerta capace di rispondere a tale esigenza. Qualunque sia l’attività che intendi aprire, devi individuare il tuo target di riferimento e proporre quindi un prodotto o un servizio specifico per la tua fetta di clientela. In base a questo puoi decidere come allestire il tuo locale: se il tuo target sono le famiglie devi studiare nel locale degli spazi per i bambini, ad esempio un’area giochi. Se invece il tuo target sono i dipendenti degli uffici, puoi prevedere un servizio di tavola calda.

2. Scegli la location più adatta perché non puoi pensare che qualsiasi locale vada bene. Per prima cosa devi scegliere con cura il luogo in cui avrà sede la tua attività:

  • se vuoi aprire un negozio ti conviene puntare su una via commerciale,
  • se invece vuoi aprire un take away sarà sufficiente un piccolo locale, ma in un quartiere dove ci sono molti uffici o frequentato dai turisti,
  • se vuoi aprire un bar che mira ad avere una clientela fissa puoi scegliere un grande locale anche in una zona periferica, a patto che sia facilmente raggiungibile, che vi sia possibilità di parcheggio e magari uno spazio all’aperto per incentivare la permanenza dei clienti.

Il locale deve poi avere delle caratteristiche specifiche per ospitare la tipologia di attività che intendi aprire come la destinazione d’uso adeguata, essere della giusta dimensione, gli impianti devono essere a norma di legge, gli spazi devono essere disposti in modo tale da consentirti di lavorare agevolmente. Da considerare c’è poi l’arredo dei locali che, come già accennato sopra, deve essere studiato per rispondere alle esigenze del target di riferimento. Tenendo a mente questo punto fermo puoi anche proporre un locale innovativo, che si differenzia dai competitor per l’allestimento della location: in questo caso il tuo obiettivo è realizzare un ambiente accogliente, capace di migliorare la user experience del tuo target di clientela.

3. Occupati dell’aspetto burocratico e amministrativo. I documenti per aprire un’attività commerciale sono indubbiamente molti e differenti a seconda della tipologia di attività. Il Decreto Bersani del 1998 ha notevolmente snellito la materia, ma ha anche stabilito regole da rispettare e requisiti da possedere per intraprendere l’attività imprenditoriale. Tra i principali documenti da presentare troviamo la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), da inoltrare allo Sportello Unico della Attività Produttive del Comune, in cui si riportano i dati urbanistici, strutturali e di natura igienico sanitaria del locale. La licenza, grazie al Decreto Bersani, non è più necessaria nella maggior parte dei casi, ma sussiste per le tabaccherie che vendono prodotti soggetti al controllo dei Monopoli di Stato. Per le attività in cui si fa ristorazione è invece richiesto il possesso del corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) e l’autorizzazione sanitaria rilasciata dalla Asl.

Come avviare un’attività in proprio con l’aiuto di GI.PA. In Formazione

L’iter burocratico e amministrativo può poi essere diverso a seconda delle regioni e dei Comuni di riferimento. Anche all’interno dello stesso comune possono sussistere delle differenziazioni in base alla zona in cui si intende aprire: un esempio è il centro storico del Comune di Roma dove, in base alla delibera capitolina n.47 di maggio 2018, è stata limitata l’apertura di nuove attività commerciali non in linea con il pregio e il decoro dell’area, stabilendo inoltre criteri di qualità della merce vendibile. Se stai cercando qualcuno capace di aiutarti non solo in questo complesso iter burocratico, ma anche nella scelte del locale e nella definizione della tua attività, puoi rivolgerti a Gi.Pa.In Formazione: troverai un team di professionisti con competenze trasversali pronti a supportarti in ogni fase progettuale del tuo business. La nostra società si avvale anche della collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e con Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Come aprire un birrificio? 5 consigli per amanti della birra

Bionda, rossa e scura: ecco come aprire un birrificio a prova di mastro birraio!

La birra è la tua bevanda preferita e vorresti trasformare questa tua passione in un lavoro? Aprire un birrificio artigianale è il tipo di attività che potresti avviare.

La produzione di birra artigianale può rivelarsi, infatti, un business redditizio: tanti sono in Italia gli estimatori della “bionda” pronti ad assaggiare i nuovi prodotti sul mercato. Ecco perché si assiste a una continua crescita dei birrifici presenti in città, sia nelle zone più centrali che in quelle periferiche.

Se, dunque, sei orientato a intraprendere questa strada e sei curioso di sapere come aprire un birrificio ecco qualche informazione che potrà tornarti utile.

Qual è la differenza tra birrificio e microbirrificio?

Prima di addentrarci nel dettaglio su cosa fare per aprire una fabbrica di birra è necessario fare una piccola premessa per comprendere la differenza tra birrificio e impianti di microbirrificio: un birrificio è un’azienda che produce birra e punta sia sulla quantità che sulla qualità, un microbirrificio invece non produce più di 200mila ettolitri di birra l’anno.

5 step per aprire un locale per birra lovers!

Per prima cosa dobbiamo dirti che questo lavoro non può essere improvvisato. Per aprire un birrificio che diventi un’attività di successo è necessario avere alle spalle una solida preparazione, ottenuta grazie a dei corsi professionali per mastri birrai e ad un continuo aggiornamento anche una volta conseguite le certificazioni!

A livello pratico invece ecco invece i consigli su come aprire un birrificio.

  1. Business plan dettagliato. Aprire un birrificio ha dei costi ed è necessario seguire un iter burocratico specifico. Prima di avviare l’attività è quindi necessario preparare un business plan dettagliato per delineare l’avvio dell’attività e le linee guida da seguire nel futuro.
  2. Scelta dei locali. La scelta dei locali è molto importante, aprire un microbirrificio o un birrificio significa avviare una fabbrica: deve esserci abbastanza spazio per l’impianto per la cottura della birra e devono essere soddisfatti tutti i requisiti tecnici legati alle normative di sicurezza. Gli arredi e le attrezzature vanno scelti con cura: esistono infatti diverse tipologie di macchinari come, per esempio, l’impianto di cottura che può essere elettrico, a vapore o a fiamma. Già in questa fare devi fare scelte importanti: l’acquisto di macchinari più sofisticati può consentire di risparmiare nel lungo periodo anche se sull’immediato richiede uno sforzo economico maggiore. Ma questa è una decisione da valutare in base al tuo budget e come hai deciso di distribuirlo tra le varie voci presenti nel business plan.
  3. Possibile apertura di un pub. Che ne dici di aprire una birreria collegata alla tua attività? Volendo puoi associare al birrificio l’apertura di un pub dove i clienti possono gustare la tua produzione insieme a qualche piatto veloce, ma in questo caso devi prestare attenzione anche alla zona in cui decidi di aprire: l’importante è che sia passaggio o facile da raggiungere. Locali di questo tipo si chiamano Brew pub e sono una buona idea perché, se ben avviati, grazie ai loro incassi consentono di ammortizzare in tempi abbastanza brevi l’investimento iniziale. Tra l’altro sono anche un buon mezzo per acquisire clientela: il passaparola è un valido strumento per far conoscere il tuo marchio di birra.
  4. Attenzione alla burocrazia. Il vero nodo dolente è l’aspetto burocratico, la normativa in materia è vasta e poco chiara. Se decidi di aprire un burrificio e un Brew pub i passi fondamentali da compiere sono:
  5. Essere in possesso della certificazione Sab (somministrazione alimenti e bevande) rilasciato dalla regione e devi aver frequentato anche un corso Hccp.
  6. Presentare al Comune la Scia (Segnalazione certificata inizio attività).
  7. Ottenere il nulla osta dalla Asl e richiedere la licenza all’Agenzia delle Dogane che si occupa delle accise sull’alcol.

Dal punto di vista fiscale devi aprire una partita Iva, delle posizioni Inail e Inps e iscrivere la tua attività al registro delle imprese della camera di Commercio.

  • Comunica la tua brand identity. Lavora sulla comunicazione e studia un buon piano di marketing per far volare i guadagni e battere la concorrenza. Puoi produrre la birra più buona del mondo, ma se non riesci a farla conoscere sarà del tutto inutile. Aprire un’attività parallela come un Brew pub è un buon inizio, ma oltre a questo devi mettere in atto delle strategie concrete per raggiungere il maggior numero di potenziali clienti: si tratta di un vero e proprio lavoro che deve essere costruito nel tempo tenendo conto della peculiarità della tua impresa. Il consiglio è quello di rivolgerti a dei professionisti del settore e richiedere una consulenza di marketing per start up.

Come aprire un birrificio con GiPa Consulting?

Se vuoi aprire una microbirreria o un birrificio, ma non sai da dove iniziare, puoi realizzare il tuo sogno rivolgendoti a qualcuno che sappia indirizzarti al meglio e che possa assisterti nel lancio e nell’avvio della tua impresa.

Se stai cercando qualcuno che possa aiutarti concretamente nell’apertura della tua attività commerciale puoi rivolgerti a  Gipa Consulting. Troverai un team di professionisti con competenze trasversali, pronto a seguire ogni fase della realizzazione del tuo birrificio partendo dalla tua idea iniziale fino alla realizzazione pratica del locale. Il nostro team può:

  • aiutarti a trovare il locale più idoneo a ospitare la tua attività,
  • consigliarti sulla scelta dei macchinari e dell’arredamento,
  • aiutarti a sbrigare tutte le pratiche burocratiche e amministrative,
  • studiare soluzioni di brand identity e di content management per far conoscere il tuo marchio.
  • affiancati nella selezione e nella formazione del tuo team di lavoro.

Ma non solo: Gipa Consulting ti offre un servizio di consulenza a 360 gradi, anche grazie alla collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nel settore della progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Aprire un locale innovativo: perché puntare sullo street food

Se vuoi aprire un locale innovativo scegli la formula dello street food

Vuoi aprire un locale innovativo? Prova con un’attività di street food. Il concetto di certo non è nuovo, ma in questo periodo storico sta vivendo una nuova ondata di fortuna. Quello del cibo di strada, noto come street food, è un mestiere antico che gode di una nuova attenzione. Si è passati dal semplice camioncino ambulante a furgoni più creativi e originali (i food truck) in cui il cibo non solo viene servito, ma anche cucinato. Le attività di street food sono ovviamente itineranti, ormai presenti ad ogni festival, saga, manifestazione o evento e quando non ci sono appuntamenti in programma basta parcheggiare in spazi aperti al pubblico e iniziare a lavorare.

Questo genere di attività rientra in quella che viene definito informal food sector (settore del cibo informale) in cui il cibo non si mangia con la formula del take away. 

Perché aprire un locale innovativo itinerante

aprire un locale innovativo

Il target di riferimento di un’attività di street food è molto variegato: piace ai giovani per i prezzi bassi, piace ai lavoratori che possono consumare un pasto veloce in pausa pranzo, piace a chi si reca ad una fiera e vuole mangiare mentre continua a godersi l’evento. Ad andare forte sono soprattutto le attività che decidono di vendere prodotti tipici o regionali: per i clienti è anche un modo per riscoprire delle prelibatezze della nostra nazione. Vanno bene anche le proposte di nicchia come il bio, il veg, l’etnico, le gelaterie o le yogurterie.

I clienti preferiscono il cibo gourmet, ma attenzione: la proposta culinaria non è l’unico fattore che determina il successo dell’attività. Come per qualsiasi altra impresa commerciale è necessario un progetto innovativo che sostenga l’idea imprenditoriale ed è poi necessaria una pianificazione iniziale molto attenta: un business plan preciso, l’adempimento di tutti i passi burocratici e l’allestimento del veicolo in modo tale che risulti accattivante agli occhi dei clienti.

Quali sono i requisiti e le licenze necessari?

aprire un locale innovativo

Per aprire un’attività di street food, la legge prevede che il titolare (o un preposto) debba possedere almeno uno dei seguenti quattro requisiti:

1. essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea in cui sono previste materie del commercio, preparazione e somministrazione di alimenti ;

2. aver maturato almeno 2 anni di esperienza (negli ultimi 5 anni) nel settore del commercio alimentare o della somministrazione;

3. aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la somministrazione o la preparazione di alimenti e bevande;

4. essere in possesso dell’iscrizione al REC.

Esistono poi due tipologie differenti di licenze: di tipo A e di tipo B.

  • La licenza di tipo A è concessa dal Comune di appartenenza e consente di svolgere l’attività in un punto fisso. Questa licenza è valida in tutto il territorio regionale, ma consente anche di prendere parte alle fiere che si svolgono in altre regioni italiane. La richiesta deve essere inviata almeno 30 giorni prima della pubblicazione dei posti disponibili (bisogna verificare il mese) e può essere ritirata se il food truker matura troppe assenze o esercita l’attività in modo non regolare.
  • La licenza di tipo B è per le attività itineranti, quelle cioè che non stazionano in un punto fisso. Permette di recarsi in tutte le fiere italiane, ma ogni volta bisogna accordarsi con il Comune in cui si va per capire quali sono i posteggi liberi. A differenza della A la licenza B è gratuita e non prevede tassa di rilascio o di rinnovo.

A chi rivolgersi per aprire un locale che sia davvero innovativo

Per aprire un locale innovativo bisogna pensare in grande ed è essenziale pianificare con cura ogni passo del progetto imprenditoriale partendo dal business plan fino alla scelta e all’allestimento del mezzo. La fase di start up è particolarmente importante, se vuoi aprire un’attività di successo nel tempo devi partire con tutte le carte in regola, anche se spesso orientarsi tra pratiche e uffici non è cosa semplice.

Se non sai come fare puoi richiedere una consulenza a dei professionisti capaci di seguirti in ogni fase del tuo sogno imprenditoriale: dall’idea alla realizzazione pratica. Gi.Pa. In Formazione può studiare per te un progetto su misura in base al budget che hai a disposizione e questo anche grazie al lavoro di squadra con due importanti società. A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nel settore della progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Se vuoi partire alla grande, affidati a dei professionisti seri: contattaci per avere subito una consulenza!

Come progettare un ristorante e avviarlo brevemente

Guida per ristoratori: come progettare un ristorante per avviare un’attività di successo

Hai in progetto l’apertura di un ristorante, ma non sai da dove iniziare? Se stai rilevando un’attività già esistente o ti stai affacciando per la prima volta al mondo della ristorazione, capire come progettare un ristorante nel modo giusto è la chiave per renderlo un’attività di successo.

Un errore comune è pensare che per aprire un ristorante basti una cucina attrezzata e una sala con tavoli e sedie. In realtà, tutto questo non è sufficiente per attirare clienti: buon cibo e gentilezza dovrebbero essere sottintesi e serve molto di più! Quello su cui dovresti per fare in modo che il tuo locale si differenzi dagli altri, è concentrarti sul come progettare un ristorante per far sì che i clienti lo scelgano e decidano di tornarci.

Perché è importante creare la giusta atmosfera

Sono tante le cose da considerare prima di aprire un bar o un ristorante. Il progetto di un nuovo locale, infatti, deve tenere conto del tipo di attività che si intende avviare e del target di riferimento: si possono ideare locali molto diversi tra loro, dalle sale ricevimento per matrimoni, fino a ristoranti o pizzerie.  Ogni progetto, poi, si rivolge a un tipo di clientelasempre diversa e ad hoc.

Altra cosa da considerare è il contesto: nessuno ha voglia di gustare un buon piatto in un ristorante trascurato, per questo bisogna creare la giusta atmosfera per accogliere i clienti e presentare al meglio la cucina. Alcune statistiche di settore, infatti, indicano che il 39% dei clienti afferma di tornare in un ristorante se trova il locale di suo gradimento. Per questo, puoi considerare anche una ristrutturazione come investimento: puoi stare certo che un restyling ben fatto ti garantirà un ritorno economico in termini di affluenza!

Ci sono però anche caratteristiche che possono penalizzare la tua struttura, tra cui:

  • I tavoli sistemati troppo vicini tra loro che rendono difficoltoso il passaggio dei camerieri.
  • L’eccessivo rumore in sottofondo.
  • Le luci troppo soffuse o troppo forti.
  • Gli odori intensi provenienti dalla cucina.
  • L’inadeguatezza dei bagni.
  • Il colore delle pareti.
  • La mancanza di appendiabiti.
  • L’altezza delle sedie non adeguata al tavolo.

Tutti questi fattori di demerito possono derivare da un’errata progettazione della struttura che non tiene conto della pianta del ristorante, dei suoi punti di forza o peculiarità: su 10 clienti ben 4 non tornano se l’atmosfera non è quella giusta, che tradotto in termini di guadagno si tratta di una bella cifra in perdita.

I nostri consigli su come progettare un ristorante

Hai già deciso che tipo di ristorante vuoi aprire: una pizzeria? Una trattoria? Un locale elegante? Questa premessa è d’obbligo per partire con una progettazione corretta della struttura. Tra gli altri fattori da considerare ci sono:

1. Tipologia del servizio

Un ristorante che offre il servizio al tavolo sarà ideato diversamente da uno in cui si prevede il self-service. Bisogna quindi definire a priori l’identità del locale, gli obiettivi che si intendono raggiungere e il target di riferimento.

2. Organizzazione degli spazi

La planimetria del ristorante va studiata con cura per definire lo spazio destinato ad accogliere il pubblico e riservare una parte dei locali al personale per la conservazione e per la preparazione degli alimenti: tali zone devono essere ben collegate per garantire ai clienti un servizio efficiente ed è anche necessario tenere conto della normativa relativa alla progettazione della cucina di un ristorante. 

Le norme igienico-sanitarie prevedono regole specifiche per la conservazione degli alimenti: bisogna quindi prevedere spazi adeguati per garantire le diverse condizioni termiche e igieniche legate ai differenti cibi. Analizzando le planimetrie dei locali, in base alle condizioni logistiche dell’edificio, può essere utile prevedere un ingresso a parte per lo scarico delle merci.

Anche la zona dedicata alla preparazione delle pietanze deve essere studiata e allestita nel rispetto della normativa in materia, considerando anche lo spazio necessario a ospitare tutte le attrezzature utili per svolgere il lavoro. Si può anche prevedere una stanza-ufficio dove svolgere tutti gli aspetti amministrativi dell’attività.

Insomma, tutto deve essere studiato per facilitare gli spostamenti del personale e migliorare l’esperienza di permanenza dei clienti.

A chi rivolgerti per progettare il tuo ristorante?

Se vuoi progettare un ristorante che rispecchi la tua idea di locale e che sia realizzato nel rispetto del budget che hai stabilito, la cosa migliore che puoi fare è rivolgerti a professionisti del settore ristorativo.

Da GIPA Consulting puoi trovare un team di esperti con competenze trasversali, pronti a studiare la progettazione del tuo ristorante curandone ogni aspetto, dall’individuazione dei locali, alla campagna di marketing fino alla scelta dell’arredo: inostri interior designer e architetti svilupperanno per te un progetto in 3D per definire l’identità del locale e una soluzione di arredo rispettosa del tuo stile e delle tue necessità lavorative.

Potrai subito renderti conto della validità del progetto valutando i rendering fotorealistici studiati per il tuo locale grazie alla collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro con Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Se ne avrai bisogno, potremo anche confezionare per te un progetto su misura con soluzione chiavi in mano, aiutandoti anche nell’elaborazione e compilazione dei documenti per aprire l’attività: contattaci per saperne di più.