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Come funziona la somministrazione di alimenti e bevande a Roma

Come funziona la somministrazione di alimenti e bevande a Roma
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Requisiti e info utili sulla somministrazione di alimenti e bevande a Roma

Sogni da sempre di aprire e gestire un’attività di ristorazione? Le opportunità di guadagno sono davvero molte, specialmente in Italia, per diversi motivi.

I momenti conviviali vengono spesso associati al cibo: tra cibo ed emozioni c’è uno stretto legame perché quando si consuma un pasto in compagnia l’atmosfera è senza dubbio migliore. Sarà forse per queste ragioni, o perché gli italiani sono dei veri buongustai, che molti imprenditori decidono di avviare attività in cui si offre al pubblico un servizio di ristorazione.

Se anche tu vuoi aprire un locale e ti stai domandando qual è l’iter burocratico per la somministrazione di alimenti e bevande a Roma, in questo articolo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Punteggio somministrazione a Roma: normativa di riferimento

Attività commerciali come ristoranti, trattorie, pizzerie, take away, bar o gelaterie artigianali necessitano di una specifica autorizzazione rilasciata dal Comune.

Per tutti locali aperti al pubblico in cui si offre un servizio di ristorazione e si vendono bevande alcoliche o non alcoliche, il cui quadro normativo di riferimento è parecchio vasto: troviamo infatti leggi a livello nazionale, regionale e comunale che regolamentano la somministrazione alimenti e bevande a Roma.

Nella Capitale, infatti, la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande è stata sostituita dall’autorizzazione e viene rilasciata dal Municipio in cui si trova il locale.

In base al D.L.G.S. n.59 del 26 marzo 2010 e anche in base a quanto disposto dalle normative regionali in materia, per ogni attività aperta al pubblico il titolare deve essere in possesso di specifici requisiti morali tra cui:

  • non essere stato dichiarato fallito,
  • non aver riportato una condanna per delitto non colposo con pena detentiva non inferiore a tre anni,
  • non aver riportato due o più condanne nei cinque anni precedenti all’inizio dell’attività, per frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti.

Tutti questi vengono considerati criteri di qualità in base a un sistema di punteggio regolamentato dalla Regioni e possono quindi variare in base alla zona geografica. La sostanza resta però quella della L. 287/1991: le nuove attività si somministrazione devono raggiungere una soglia minima di punteggio.

Nel Lazio la legge di riferimento è la 21/2006 che delinea linee guida a cui i Comuni devono uniformarsi. Per il Comune di Roma è però prevista la possibilità di derogare alle linee guida regionali.

Il Comune di Roma ha inserito la tabella dei punteggi per la somministrazione nel Regolamento Comunale per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande (D.C.C. 35/2010), con punteggi che variano in base alla zona della città.

Tra i requisiti per la somministrazione di alimenti e bevande, oltre a quelli obbligatori in virtù delle normative cui abbiamo fatto riferimento, esistono altri elementi che contribuiscono a far maturare il punteggio. Tra questi, la scelta di sistemi per il risparmio elettrico o idrico, la differenziazione dei rifiuti, la presenza di fasciatoi e l’utilizzo di prodotti a Km 0. Eccone poi altri:

  • il possesso da parte del responsabile di un Attestato (o esonero) per la Somministrazione di Alimenti e Bevande (ex-REC)
  • il rispetto della normativa relativa alla prevenzione incendi
  • il rispetto della normativa igienico-sanitaria
  • il rispetto dei regolamenti urbanistici, partendo dall’agibilità e dall’abitabilità del locale
  • il rispetto della normativa vigente in materia di Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08)
  • la presenza di parcheggio privato o di un’area giochi per bambini
  • l’insonorizzazione dei locali e la valutazione di impatto acustico
  • la presenza di un impianto di climatizzazione e/o di sistemi di risparmio energetico ed idrico
  • l’assenza di apparecchi automatici e videogiochi
  • menù stilati in lingue diverse, di sistemi per il pagamento elettronico, chiarezza nell’uso degli ingredienti e contratti di vigilanza.

Ad ogni punto vengono assegnati dei punteggi da 5 a 40. Per ottenere l’autorizzazione all’apertura del locale è necessario ottenere un punteggio minimo che però varia in funzione di altri parametri e delle varie zone di Roma.

4 titoli professionali necessari per aprire un ristorante

Per potere aprire un locale e somministrare alimenti e bevande, i requisiti professionali che deve possedere il titolare sono elencati di seguito. Sarà necessario possedere almeno una tra le seguenti qualifiche:

  • un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea in cui sono previste materie del commercio, preparazione e somministrazione di alimenti;
  • almeno 2 anni di esperienza, nell’ultimo quinquennio, nel settore del commercio alimentare o della somministrazione;
  • aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la somministrazione o la preparazione di alimenti e bevande;
  • iscrizione al REC.

Come aprire un locale nel centro di Roma?

Tra le zone maggiormente ambite per aprire un locale in cui si prevede la somministrazione alimenti e bevande a Roma, c’è senza dubbio il centro storico. Trovare un locale adatto a ospitare l’attività può però non essere semplice, perché il centro storico della Capitale è una delle aree maggiormente tutelate.

Per la somministrazione di alimenti e bevande, i requisiti che deve avere un locale sono i seguenti:

  • Disponibilità (atto di proprietà o contratto di affitto regolarmente registrato);
  • Agibilità e la destinazione d’uso commerciale;
  • Accessibilità ai locali dalla strada o da altro luogo pubblico.

I nuovi locali devono poi essere privi di barriere architettoniche. La documentazione di impatto acustico è necessaria per verificare il rispetto dei limiti per le emissioni rumorose causate da attività o impianti.

Il locale deve poi rispondere a requisiti precisi stabiliti dal Comune, soddisfare quelli richiesti dalla ASL competente e avere una destinazione d’uso adeguata ad ospitare l’attività specifica. Per aprire l’attività sono poi necessari alcuni permessi da richiedere e notificare presso gli uffici competenti come la SCIA per locali di somministrazione alimenti e bevande a Roma da presentare presso lo sportello unico comunale per le attività produttive (SUAP).

A chi rivolgersi per avviare un’attività di successo?

Se vuoi aprire un locale a Roma o nel centro della città, devi rispettare la normativa in vigore orientandoti tra leggi nazionali, regionali e comunali.

Se sei alla ricerca di qualcuno che possa aiutarti ad aprire il tuo locale e occuparsi dell’aspetto pratico, burocratico e amministrativo puoi rivolgerti a GIPA Consulting: troverai un team di professionisti del settore pronti a risolvere ogni problematica legata al lancio della tua attività.

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