Come funziona la somministrazione di alimenti e bevande a Roma

Requisiti e info utili sulla somministrazione di alimenti e bevande a Roma

Sogni da sempre di aprire e gestire un’attività di ristorazione? Le opportunità di guadagno sono davvero molte, specialmente in Italia, per diversi motivi.

I momenti conviviali vengono spesso associati al cibo: tra cibo ed emozioni c’è uno stretto legame perché quando si consuma un pasto in compagnia l’atmosfera è senza dubbio migliore. Sarà forse per queste ragioni, o perché gli italiani sono dei veri buongustai, che molti imprenditori decidono di avviare attività in cui si offre al pubblico un servizio di ristorazione.

Se anche tu vuoi aprire un locale e ti stai domandando qual è l’iter burocratico per la somministrazione di alimenti e bevande a Roma, in questo articolo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Punteggio somministrazione a Roma: normativa di riferimento

Attività commerciali come ristoranti, trattorie, pizzerie, take away, bar o gelaterie artigianali necessitano di una specifica autorizzazione rilasciata dal Comune.

Per tutti locali aperti al pubblico in cui si offre un servizio di ristorazione e si vendono bevande alcoliche o non alcoliche, il cui quadro normativo di riferimento è parecchio vasto: troviamo infatti leggi a livello nazionale, regionale e comunale che regolamentano la somministrazione alimenti e bevande a Roma.

Nella Capitale, infatti, la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande è stata sostituita dall’autorizzazione e viene rilasciata dal Municipio in cui si trova il locale.

In base al D.L.G.S. n.59 del 26 marzo 2010 e anche in base a quanto disposto dalle normative regionali in materia, per ogni attività aperta al pubblico il titolare deve essere in possesso di specifici requisiti morali tra cui:

  • non essere stato dichiarato fallito,
  • non aver riportato una condanna per delitto non colposo con pena detentiva non inferiore a tre anni,
  • non aver riportato due o più condanne nei cinque anni precedenti all’inizio dell’attività, per frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti.

Tutti questi vengono considerati criteri di qualità in base a un sistema di punteggio regolamentato dalla Regioni e possono quindi variare in base alla zona geografica. La sostanza resta però quella della L. 287/1991: le nuove attività si somministrazione devono raggiungere una soglia minima di punteggio.

Nel Lazio la legge di riferimento è la 21/2006 che delinea linee guida a cui i Comuni devono uniformarsi. Per il Comune di Roma è però prevista la possibilità di derogare alle linee guida regionali.

Il Comune di Roma ha inserito la tabella dei punteggi per la somministrazione nel Regolamento Comunale per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande (D.C.C. 35/2010), con punteggi che variano in base alla zona della città.

Tra i requisiti per la somministrazione di alimenti e bevande, oltre a quelli obbligatori in virtù delle normative cui abbiamo fatto riferimento, esistono altri elementi che contribuiscono a far maturare il punteggio. Tra questi, la scelta di sistemi per il risparmio elettrico o idrico, la differenziazione dei rifiuti, la presenza di fasciatoi e l’utilizzo di prodotti a Km 0. Eccone poi altri:

  • il possesso da parte del responsabile di un Attestato (o esonero) per la Somministrazione di Alimenti e Bevande (ex-REC)
  • il rispetto della normativa relativa alla prevenzione incendi
  • il rispetto della normativa igienico-sanitaria
  • il rispetto dei regolamenti urbanistici, partendo dall’agibilità e dall’abitabilità del locale
  • il rispetto della normativa vigente in materia di Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08)
  • la presenza di parcheggio privato o di un’area giochi per bambini
  • l’insonorizzazione dei locali e la valutazione di impatto acustico
  • la presenza di un impianto di climatizzazione e/o di sistemi di risparmio energetico ed idrico
  • l’assenza di apparecchi automatici e videogiochi
  • menù stilati in lingue diverse, di sistemi per il pagamento elettronico, chiarezza nell’uso degli ingredienti e contratti di vigilanza.

Ad ogni punto vengono assegnati dei punteggi da 5 a 40. Per ottenere l’autorizzazione all’apertura del locale è necessario ottenere un punteggio minimo che però varia in funzione di altri parametri e delle varie zone di Roma.

4 titoli professionali necessari per aprire un ristorante

Per potere aprire un locale e somministrare alimenti e bevande, i requisiti professionali che deve possedere il titolare sono elencati di seguito. Sarà necessario possedere almeno una tra le seguenti qualifiche:

  • un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea in cui sono previste materie del commercio, preparazione e somministrazione di alimenti;
  • almeno 2 anni di esperienza, nell’ultimo quinquennio, nel settore del commercio alimentare o della somministrazione;
  • aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la somministrazione o la preparazione di alimenti e bevande;
  • iscrizione al REC.

Come aprire un locale nel centro di Roma?

Tra le zone maggiormente ambite per aprire un locale in cui si prevede la somministrazione alimenti e bevande a Roma, c’è senza dubbio il centro storico. Trovare un locale adatto a ospitare l’attività può però non essere semplice, perché il centro storico della Capitale è una delle aree maggiormente tutelate.

Per la somministrazione di alimenti e bevande, i requisiti che deve avere un locale sono i seguenti:

  • Disponibilità (atto di proprietà o contratto di affitto regolarmente registrato);
  • Agibilità e la destinazione d’uso commerciale;
  • Accessibilità ai locali dalla strada o da altro luogo pubblico.

I nuovi locali devono poi essere privi di barriere architettoniche. La documentazione di impatto acustico è necessaria per verificare il rispetto dei limiti per le emissioni rumorose causate da attività o impianti.

Il locale deve poi rispondere a requisiti precisi stabiliti dal Comune, soddisfare quelli richiesti dalla ASL competente e avere una destinazione d’uso adeguata ad ospitare l’attività specifica. Per aprire l’attività sono poi necessari alcuni permessi da richiedere e notificare presso gli uffici competenti come la SCIA per locali di somministrazione alimenti e bevande a Roma da presentare presso lo sportello unico comunale per le attività produttive (SUAP).

A chi rivolgersi per avviare un’attività di successo?

Se vuoi aprire un locale a Roma o nel centro della città, devi rispettare la normativa in vigore orientandoti tra leggi nazionali, regionali e comunali.

Se sei alla ricerca di qualcuno che possa aiutarti ad aprire il tuo locale e occuparsi dell’aspetto pratico, burocratico e amministrativo puoi rivolgerti a GIPA Consulting: troverai un team di professionisti del settore pronti a risolvere ogni problematica legata al lancio della tua attività.

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Cosa serve per aprire un locale a Roma

Come aprire un locale a Roma in regola e di successo

Roma è una delle più belle città al mondo, meta ambita dai turisti per via dei suoi monumenti e delle sue bellezze architettoniche e anche grande centro culturale. La Capitale d’Italia è una città viva, frenetica, in cui gravitano ogni giorno molte persone, che siano turisti, lavoratori in trasferta o residenti: l’idea di aprire un locale a Roma può trasformarsi quindi in una valida opportunità di business. La concorrenza è molta, ma questo non deve scoraggiarti. Puoi avviare un’attività di successo scegliendo la location adatta e definendo un’identità del locale ben precisa ma non basta solo questo. Per aprire un locale a Roma è necessario seguire un iter ben preciso che inizia con lo studio dell’idea e prosegue con la sua realizzazione, senza tralasciare l’aspetto burocratico e quello amministrativo.

Da dove partire?

Se vuoi aprire un bar o un esercizio in cui si prevede la somministrazione di alimenti e bevande, devi adeguarti al sistema burocratico e legislativo in vigore.
Per qualsiasi attività commerciale sussistono delle regole da rispettare e sono definiti dei requisiti essenziali che devono possedere i titolari prima di aprire.
I requisiti morali prevedono che non può aprire un locale:

  • chi è stato dichiarato fallito;
  • chi è stato condannato per reati non colposi con una pena dai tre anni in su;
  • chi è sottoposto a norme restrittive che ne limitano la libertà personale o impongono un divieto o un obbligo di soggiorno.

Se possiedi i requisiti morali, puoi portare avanti la tua idea imprenditoriale scegliendo il locale più adatto ad ospitarla. Come individuare la location giusta per aprire un locale a Roma?
Tutto dipende dal tipo di locale che intendi aprire e da qual è la tua clientela di riferimento: se nel tuo progetto è prevista una cucina devi trovare un locale dotato di canna fumaria, potrà essere di piccole dimensioni se prevedi di vendere cibo take away, oppure più grande se vuoi sistemare dei tavoli per le consumazioni. A livello strutturale il locale deve poi essere in linea con le regolamentazioni sanitarie in vigore e rispettare una distribuzione degli spazi che ti consenta anche di lavorare agevolmente.

Ecco le regole per aprire nel centro storico di Roma

Nella Capitale ci sono diversi vincoli a cui devono sottostare tutti coloro che intendono avviare e gestire un locale che variano a seconda delle zone e sono legati sia alla posizione che alla tipologia dell’attività. Il centro storico è, dal punto di vista commerciale, la zona più ambita per aprire un locale a Roma. Nel centro c’ è un grande afflusso di persone dato che si tratta della zona più frequentata dai turisti ed è anche sede di importanti uffici. Per tutelare il decoro dell’area, il Comune di Roma, con la delibera n.47 di maggio 2018, ha imposto dei vincoli a cui devono adeguarsi i titolari di negozi e attività, che riguardano la qualità della merce in vendita e impongono uno stop a nuove aperture di vicinato. La delibera contiene delle norme transitorie che regolamentano l’apertura delle nuove attività che vengono distinte in “tutelate” e “vietate”.

É necessario quindi prestare particolare attenzione alla scelta del locale che, oltre alle normative comunali, deve avere la giusta destinazione d’uso e rispettare i requisiti stabiliti dalla ASL.
Se si prevede la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è necessario frequentare un corso HCCP per la preparazione e manipolazione degli alimenti e anche un corso SAB (ex REC). A livello burocratico è poi necessario richiedere o notificare dei permessi agli uffici competenti, ad esempio la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da presentare presso lo sportello unico comunale per le attività produttive (SUAP), così come sono necessari altri documenti per aprire un’attività commerciale e partire con tutte le carte in regola.

Perché richiedere una consulenza prima di aprire un locale

Come avrai capito per aprire un locale le cose da considerare sono davvero molte. Un solo documento mancante può avere delle conseguenze negative sulla tua attività, determinandone anche una chiusura temporanea. Se sei alla ricerca di qualcuno che possa aiutarti ad orientarti tra normative e pratiche burocratiche puoi rivolgerti a Gi.Pa.In Formazione: potrai contare su professionisti preparati ad accompagnarti nello sviluppo del tuo progetto imprenditoriale dalla ricerca del locale, alla richiesta di tutte le autorizzazioni, fino allo sviluppo di soluzioni di brand identity. Gi.Pa. In Formazione può anche confezionare per te un progetto su misura chiavi in mano in base al tuo budget.

Gi.Pa inoltre si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nel settore della progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Aprire un laboratorio artigianale al centro di Roma

Come aprire un laboratorio artigianale di tendenza…e in regola!

Un’attività artigianale è quella in cui si possono valorizzare capacità manuali e tecniche individuali. Si tratta di un progetto intraprendente e anche ambizioso, potenzialmente molto remunerativo perché quello che si produce è unico ed esclusivo. Se il tuo sogno è quello di dare spazio alla tua creatività producendo alimenti oppure oggetti, in questo articolo ti spieghiamo come aprire un laboratorio artigianale.

Come si apre un laboratorio artigianale al centro di Roma

come aprire un laboratorio artigianale

Al pari di ogni altra attività commerciale, anche per avviare questo tipo di esercizio è necessario seguire un iter ben preciso, soprattutto quando parliamo di una grande città come Roma.

1. Scelta della location

La scelta del locale che dovrà ospitare l’attività è un passaggio a cui è bene dedicare tempo e attenzione: la cosa migliore è scegliere una zona strategica, molto frequentata, per assicurarsi un buon numero di clienti nel breve periodo. Scegliere di aprire un’attività artigianale in un quartiere periferico può far risparmiare sull’affitto, ma riduce di molto le possibilità di successo. Se vuoi aprirne una a Roma, il centro storico è senza dubbio la zona migliore che puoi scegliere ricca com’è di turisti, lavoratori e anche romani attratti dalle vie dello shopping. In questo caso devi prestare attenzione anche alla presenza nelle vicinanze di altre attività artigianali dello stesso settore e non solo per la concorrenza, ma anche perché il Comune di Roma ha imposto dei vincoli all’apertura di nuove attività di vicinato per alcune particolari categorie.

Con la deliberazione n.47 del maggio 2018 il Comune ha limitato l’apertura di nuove attività che non risultano in linea con il decoro e il pregio dell’area tanto che vi sono norme transitorie per regolamentare le aperture distinguendole in tutelate e vietate. Oltre a ciò bisogna trovare un locale che abbia una destinazione d’uso adatta ad ospitare l’attività artigianale e che soddisfi tutti i requisiti richiesti dalla ASL. Prima di aprire l’attività artigianale è bene quindi informarsi su tutte le normative in vigore.

2. L’iter burocratico

L’iter burocratico per aprire un’attività artigianale può essere lungo e complesso. Poiché il laboratorio è dotato di strumenti speciali occorre un’autorizzazione da parte della ASL competente che è anche delegata a verificare il possesso dei requisiti igienico-sanitari. Va specificato che non tutte i laboratori artigianali hanno bisogno delle stesse autorizzazioni, bisogna quindi valutare in base al caso specifico e informarsi pima su quale sia la documentazione necessaria per l’apertura. Come lavoratore devi poi aprire una posizione IVA e iscrivere l’attività alla Camera di Commercio.

L’importanza di una consulenza professionale

come aprire un laboratorio artigianale

È proprio la complessità di alcune pratiche e ottemperanze burocratiche che dovrebbero spingerti a chiedere una consulenza per la tua start up: un professionista infatti può metterti al riparo da ogni problematica consentendoti di aprire con tutte le carte in regola.

Se non vuoi perderti in questo mare di pratiche puoi rivolgerti a Gi.Pa. In Formazione dove troverai un team di professionisti in grado di guidarti nell’apertura del tuo laboratorio artigianale occupandosi di tutto: dalla ricerca dei locali, al disbrigo delle pratiche, alla consegna chiavi in mano della tua nuova a attività. Ora che sai come aprire un laboratorio artigianale, costruisci un progetto imprenditoriale vincente: contatta il team di Gi.Pa. e richiedi una consulenza!

Avviare un’attività commerciale in centro città

Cosa devi sapere se vuoi avviare un’attività commerciale in centro città

Quando si decide di avviare un’attività commerciale una delle prime decisioni da prendere è senza dubbio la scelta della location più adatta. Indipendentemente dal tipo di impresa, il luogo in cui si andrà ad insediare può determinare il successo o meno dell’attività. Aprire un negozio in una zona di periferia poco frequentata non è di certo una buona idea: poco contano la passione e l’entusiasmo dell’imprenditore in assenza di clienti. Se l’attività è su strada, l’ideale è individuare una location in un luogo di passaggio e molto frequentato, come ad esempio il centro storico della città.

È il nucleo della vita cittadina ed è sempre la zona in cui si registra la maggior concentrazione di attrattive storiche, artistiche e culturali, ma non solo: è il luogo dove si organizzano gli eventi perché raggiungibile da tutti i residenti e anche un’area dove si trovano gli uffici più importanti e prestigiosi insieme alle sedi di rappresentanza. Avviare un’attività commerciale nel centro storico significa quindi assicurarsi un’ottima visibilità ed entrare in un contesto dinamico e produttivo in cui si muovono turisti, lavoratori e anche residenti. Ovviamente non basta trovare un locale in centro e tirare su bottega: la scelta della tipologia di impresa deve essere presa con accuratezza e in considerazione di un target di clientela ben definito.

Quali sono i requisiti e le normative che regolamentano l’apertura di un’attività?

avviare un'attività commerciale

Avviare un’attività commerciale significa affrontare una serie di passaggi pratici e burocratici, anche se il Decreto Bersani del 1998 ha notevolmente semplificato la normativa in materia per favorire la nascita di nuove attività. Tale liberalizzazione prevede l’obbligo di licenza per le tabaccherie, per tutte le altre attività vi è solo la necessità di comunicare al Comune di riferimento la data di apertura dell’attività attraverso un modulo chiamato SCIA (segnalazione Certificata di Inizio Attività) in cui vanno indicati i parametri relativi alla conformità urbanistica, edilizia, ambientale e igienico-sanitaria.

Ma attenzione, per avviare un’attività commerciale la normativa stabilisce anche il possesso di determinati requisiti morali, tra cui l’impossibilità a diventare imprenditore per colui che:

  • è stato dichiarato fallito;
  • è stato condannato con una pena minima di tre anni per un reato non colposo;
  • è sottoposto a norme restrittive come il divieto o l’obbligo di soggiorno o una limitazione della libertà personale.

Vincoli e regole comunali per avviare un’attività commerciale 

avviare un'attività commerciale

Avviare un’attività commerciale è quindi più semplice oggi che in passato, ma oltre a tali regole generali bisogna considerare anche i vincoli imposti a livello locale dai vari Comuni. In alcune città come Roma sono in vigore regole molto rigide che regolamentano le nuove aperture nel centro storico. Il regolamento approvato dalla Giunta Capitolina vieta l’apertura di nuove attività diverse da quelle tutelate, ponendo un divieto a:

  • friggitorie,
  • rosticcerie e negozi di kebab
  • centri massaggi
  • compro oro
  • vendita per mezzo di apparecchi automatici

Al fine di tutelare le attività storiche e il decoro cittadino il Comune di Roma ha imposto poi un divieto all’apertura di attività di vicinato per quanto riguarda artigiani, alimentari, vendita al dettaglio in tutti i quartieri che rientrano dell’area UNESCO e ha delineato poi una serie di regole precise e più restrittive legate alle nuove aperture di alimentari, al tipo di attività commerciali autorizzate e anche sulla qualità dei prodotti in vendita. Vengono poi fissati dei paletti ben precisi per le attività in cui si somministrano alimenti e bevande.

Oltre a tutto questo per avviare un’attività commerciale nel centro storico di Roma, per esempio, si deve individuare un locale con una destinazione d’uso adeguata ad ospitare la tipologia di attività in questione e che soddisfi i requisiti richiesti dalla ASL.

Come avviare un’attività commerciale senza problemi

Aprire un’attività nel centro storico può rivelarsi un’idea vincente, ma a patto che si compiano tutti i passi necessari sia dal punto di vista pratico che burocratico. Se non sai come orientarti in questo mare di pratiche e normative la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza a dei professionisti del settore.

Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazionetroverai un team di persone qualificate, capaci di rispondere ad ogni problematica. La consulenza va dalla ricerca del locale migliore fino allo alla progettazione dell’attività commerciale e al suo sviluppo con soluzione chiavi in mano.

Aprire un negozio a Roma: da dove iniziare

Come realizzare il sogno di aprire un negozio a Roma

Aprire un negozio a Roma è il sogno di molti. Oltre ad essere una delle città più belle d’Europa, infatti, Roma riesce ad essere una importante vetrina per chi decide di lavorare a servizio delle tantissime persone che gravitano giornalmente nella capitale. Basti pensare ai milioni di turisti che ogni anno scelgono di visitare la città per capire quanto forte sia l’opportunità di avviare un’attività commerciale al centro di Roma!

Roma è ancora la città eterna che tutti conosciamo ma allo stesso tempo è un polo multiculturale sempre in trasformazione che diventa terreno fertile per chi ha un’idea imprenditoriale e vuole sfruttarla mettendola a servizio della città, come può essere quella di gestire un’attività commerciale.

Aprire un negozio a Roma significa fare la scelta importante di mettersi in proprio e di affrontare le tantissime sfide – e opportunità!– che questa meravigliosa città offre. E a voler vivere questa esperienza potrebbero essere non solo i giovani che trovano così il modo di coltivare una loro passione, ma anche tutte quelle persone che, per seguire una tradizione familiare o per lanciarsi in una nuova avventura lavorativa, decidono di  diventare imprenditori e abbandonare la loro condizione di dipendenti.

Ma come si apre un’attività? A prescindere da quelle che sono le motivazioni personali, ogni aspirante imprenditore dovrà compiere dei passi ben precisi se vuole dare il via alla sua attività. Dopo una prima fase di studio dell’idea, infatti, bisognerà concentrarsi sulle modalità pratiche di realizzazione dell’attività commerciale.

I primi passi per aprire un negozio a Roma

1. Attività commerciale e luogo

La prima cosa da fare è decidere la tipologia di prodotto che si vuole vendere, fatto questo si può iniziare a cercare il locale più adatto: per quanto riguarda Roma, poi, è importate soprattutto valutare la zona in cui si intende avviare l’attività commerciale.

2. Requisiti personali

Se rispetto al passato l’iter di apertura di un’attività commericale a Roma si è notevolmente semplificato, oggi l’impegno più grande è quello di far sì che tutto ciò che riguardi i requisiti personali e legati all’attività, siano in linea con la vigente normativa. Ciò significa che si dovrà porre molta attenzione alle questioni burocratiche legate all’apertura di un’attività: per esempio, sarà bene sapere che non potranno aprire un’attività  coloro che sono stati dichiarati falliti o coloro che sono soggetti a restrizioni della libertà.

3. Location

Ogni attività commerciale, poi, necessita di un luogo fisico in cui esporre il proprio prodotto e accogliere la clientela. La scelta deve essere fatta con cura, se si vuole aprire un’ attività commerciale a Roma per alcune attività sussistono anche dei vincoli sulla posizione e sulla tipologia di attività che si intende avviare. Ci sono poi altri tipi di vincoli o requisiti a seconda delle varie zone della Capitale.

4. Destinazione d’uso dei locali

È poi importante controllare la destinazione d’uso dei locali: se l’accatastamento del locale non è idoneo, si dovrà procedere con dei cambi di destinazione d’uso ove possibile. La normativa in materia regolamenta poi anche fattori come l’altezza del soffitto, gli impianti idrici ed elettrici. In alcune tipologie di negozi deve poi essere contemplato anche un bagno per la clientela oltre che per il personale.

Quali sono i documenti necessari per aprire un negozio a Roma

Una volta appurato il possesso dei requisiti morali, si può passare all’avviamento dell’iter burocratico per aprire un’attività commerciale a Roma. La “licenza” per aprire una nuova attività è necessaria solo per le tabaccherie, in ogni caso si deve obbligatoriamente comunicare la nuova apertura al Comune di Roma indicando la data di avvio tramite la SCIA commerciale (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Nella SCIA, a cui gli uffici preposti faranno riferimento per eseguire dei controlli, devono essere indicati i dati per la verifica dei requisiti soggettivi, i dati relativi alla conformità urbanistica, edilizia, ambientale e igienico-sanitaria.

Aprire un negozio nel centro storico di Roma: cosa dice la normativa

Il centro storico è sicuramente la zona più ambita per aprire una nuova attività. Il Comune di Roma, con la deliberazione n.47 di maggio 2018, ha però deciso di limitare l’apertura di nuove attività commerciali che non sono in linea con il pregio e il decoro del luogo in cui si intende posizionarsi. Sono sorte quindi nuove regole a cui attenersi per aprire un’attività commerciale a Roma a cui devono far riferimento sia coloro che vorrebbero avviare una nuova attività, sia coloro che stanno già lavorando e che devono adeguarsi. La deliberazione contiene norme transitorie per regolamentare l’apertura delle attività, che sono inoltre state distinte in “tutelate” e “vietate”. Il provvedimento impone uno stop all’apertura di nuove attività di vicinato per alcune categorie come ad esempio alimentari e artigianato, e detta inoltre criteri precisi sulla qualità della merce in vendita a tutela del decoro delle aree storiche.

Perché è meglio chiedere una consulenza prima di aprire la tua attività

Aprire un negozio a Roma significa dover affrontare un percorso costellato di pratiche amministrative e fiscali, bisogna inoltre conoscere a fondo la normativa che regolamenta la materia se non si vuole correre il rischio di incorrere in sanzioni o divieti. La materia è talmente complessa che il fai da te è altamente sconsigliato e sarebbe quindi più opportuno richiedere una consulenza aziendale nella fase di apertura o start up di una  nuova attività commerciale.

Fare impresa può essere un’ottima opportunità di guadagno e di auto realizzazione, basta partire in modo giusto e con tutte le carte in regola ed in tal senso i consulenti di Gi.Pa. In Formazione potranno guidarti nel disbrigo di tutte le pratiche relative all’apertura della  tua attività.

Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazione troverai dei seri professionisti in grado di guidarti nel complesso mondo di regole e normative a cui si deve necessariamente fare riferimento per aprire un’attività commerciale nella Capitale. Potrai ricevere una consulenza qualificata anche per gli accertamenti di carattere urbanistico e amministrativo, valutando l’effettiva possibilità di aprire l’attività  nel luogo scelto.

Aprire un’attività commerciale  a Roma è possibile se inizi col piede giusto: che aspetti a realizzare il tuo sogno?