Apertura di un’attività commerciale: 5 consigli utili

Perché sempre più persone optano per l’apertura di un’attività commerciale tutta loro

L’attuale mercato del lavoro spinge sempre più persone a mettersi in proprio: il posto fisso è una realtà che ormai esiste per pochi e il lavoro da dipendente nel settore privato impone vincoli talvolta troppo sacrificanti. Invece l’apertura di un’attività commerciale è per molti la soluzione ideale per costruirsi una realtà lavorativa su misura. A decidere di puntare sull’autoimprenditorialità sono soprattutto i giovani in cerca del primo impiego, chi ha già un’esperienza lavorativa alle spalle e decide di mettere a frutto le competenze acquisite, le donne in cerca di riscatto professionale dopo una maternità o anche i disoccupati che non hanno trovato opportunità di ricollocamento. L’apertura di un’attività commerciale è quindi un’ottima occasione: chiunque può scegliere di lavorare nel settore che più ama e può gestire in autonomia il proprio impiego. L’iter che precede l’avvio di un’attività è differente a seconda della tipologia di impresa che si intende avviare, in particolare si distinguono le attività in cui è prevista la somministrazione di alimenti e bevande e quelle in cui non è prevista. Ci sono però degli step che le accomunano tutte: proviamo ad elencarli.

Consigli utili per i neo imprenditori

apertura attività commerciale

Il primo vero passo verso il successo consiste nel non lasciarsi guidare esclusivamente dall’entusiasmo iniziale: per avviare un business che garantisca buone opportunità di guadagno è bene pianificare con cura l’ingresso nel mercato, ecco come.

1. Stabilisci il tipo di attività che intendi avviare e studia bene il prodotto/servizio che offrirai. L’apertura di un’attività commerciale richiede a monte l’espletamento di un iter burocratico che varia ovviamente in base alla tipologia di lavoro che si svolge. I requisiti personali richiesti dalla legge per aprire un’attività sono:

  • la maggiore età,
  • la residenza in Italia,
  • il non aver riportato condanne penali o essere soggetti a restrizioni normative,
  • non aver precedenti dichiarazioni di fallimento.

Se ad esempio stai per aprire un’attività di ristorazione devi poi possedere delle competenze specifiche come un titolo di studio come un diploma alberghiero, o l’abilitazione SAB (ex certificato REC) o aver lavorato nel settore per almeno due anni negli ultimi cinque.

2. Studia il mercato. Definisci il tuo target di riferimento e cerca di intuirne le esigenze, studia i tuoi competitor e domandati quale prodotto/servizio nuovo potresti offrire. Non devi farti scoraggiare dall’esistenza di attività simili alla tua nelle vicinanze, pensa ad esempio ai bar: in Italia ce ne sono molti e spesso a poca distanza l’uno dall’altro, ma riescono a guadagnare lo stesso se sono capaci di differenziarsi sia nell’offerta, sia nell’identità del locale.

3. Scegli con cura la location perché sarà fondamentale per la buona riuscita di una attività commerciale. In base alla tipologia di attività che intendi aprire ci possono essere location più o meno adatte: in una via di passaggio in centro città basta un piccolo locale per aprire un take away puntando sul flusso turistico, in periferia si può aprire un grande bar di quartiere che diventi un punto di riferimento, nei pressi di uffici si può guadagnare bene con una pizzeria, un bar tavola calda o una trattoria. Per un negozio è invece preferibile un locale in una via dello shopping, facile da raggiungere o con un parcheggio nelle vicinanze. Dopo aver scelto la zona, a seconda del tipo di attività devi poi trovare il locale adatto, che rispetta cioè i requisiti richiesti dalla legge e funzionale per il lavoro che intendi svolgere.

4. Definisci l’immagine della tua attività, cura l’allestimento del locale in modo che sia gradito ai clienti e risulti comodo per chi vi lavora. Dividi gli spazi in base alle tue esigenze lavorative e in base a quanto richiesto dalla legge: devi distinguere l’area dedicata al pubblico da quella dedicata ad esempio alla preparazione dei cibi o destina a magazzino. I clienti devono essere attratti già dalla vetrina e dall’insegna, che sono il biglietto da visita del tuo locale: se gradiranno l’esterno entreranno volentieri, la loro permanenza deve poi risultare piacevole. Se apri un negozio studia l’arredo in modo che risponda al visual merchandising, se apri un locale in cui si mangia arredalo in modo che possa rispecchiare il menù servito e per far sì che l’esperienza dei clienti risulti piacevole.

5. Parti con tutti i permessi e i documenti in regola, altrimenti potresti essere soggetto ad uno stop dell’attività poco dopo l’apertura. Assicurati di aver adempiuto a tutti i passi burocratici necessari, di essere in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa e anche dal Comune in cui apri. I requisiti possono infatti variare non solo da Regione a Regione, ma anche da Comune a Comune e in base alla zona all’interno dello stesso Comune.

Apertura di un’attività commerciale: perché richiedere una consulenza

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I fattori da considerare legati all’apertura di un’attività commerciale sono molti e differenti. Se vuoi partire con il piede giusto la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza per la tua start up. Gi.Pa.In Formazione può aiutarti a sviluppare la tua idea imprenditoriale in ogni fase, offrendo anche soluzioni di attività chiavi in mano: partendo da ciò che vuoi fare può studiare per te un progetto su misura, aiutarti nell’individuazione della location più adatta, curarne l’allestimento, occuparsi dell’aspetto burocratico e studiare anche soluzioni di brand identity. Il discorso vale anche se vuoi aprire un’attività in cui si somministrano alimenti e bevande: Gi.Pa si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

5 consigli utili per aprire un’enoteca esclusiva

Come aprire un’enoteca e trasformarla in un business di successo

Degustazioni, corsi di sommelier, occasioni speciali: sono davvero tante le occasioni per ritrovarsi con un calice di vino in mano! Infatti, non sorprende il fatto che in Italia vi siano tantissimi estimatori di quello che viene definito il “dono degli Dèi”.

Aprire un’enoteca con una buona cantina, dunque, può rivelarsi un vero e proprio business, a patto che il progetto venga studiato e realizzato con cura e che i prodotti in vendita siano di elevata qualità.

Se sei alla ricerca di consigli utili su come aprire un’enoteca di successo, stai leggendo l’articolo giusto: ti spiegheremo quali passi compiere se vuoi e quanto costa.

5 consigli utili per aprire un’enoteca di successo

Che tu decida di aprire un’enoteca in franchising, oppure un’attività in proprio, ci sono degli step che dovrai necessariamente seguire e alcune idee in più per rendere unico il tuo locale.

  1. Apri un’enoteca che sia anche wine bar. In poche parole, ti consigliamo di puntare su un locale che oltre alla degustazione dei vini vi sia anche la possibilità di consumare un pasto o assaggiare prodotti tipici amplia l’offerta alla clientela e segue anche una delle tendenze del momento. È una soluzione più impegnativa, che richiede più autorizzazioni, ma che può dar vita ad un’attività più redditizia. Sono tante, infatti, le persone che si recano nei locali all’ora dell’aperitivo. Nel menù si possono prevedere piatti espressi, cucinati in sede, oppure piatti freddi o riscaldati se nel locale è assente la cucina.
  2. Cura il catalogo dei vini. Anche se decidi di aprire una piccola enoteca, devi avere un buon assortimento di vini che comprenda almeno 400 etichette. Puoi acquistare le bottiglie dai distributori o anche direttamente dai produttori. I primi ti riforniscono in un paio di giorni, ma hanno etichette piuttosto comuni, i secondi hanno tempi più lunghi, ma possono fornirti prodotti di nicchia che possono aiutarti a far distinguere la tua attività da quelle dei tuoi competitor.
  3. Valuta la grandezza del locale. Per aprire una enoteca non è necessario disporre di un locale eccessivamente grande, ma è anche vero che dipende dal tipo di attività che intendi svolgere. Per la sala di esposizione sono sufficienti 50-70 metri quadrati, a cui devi aggiungere 20 metri quadrati per spogliatoio, bagni e/o eventuale cucina. Puoi anche prevedere un ulteriore stanza per creare una piccola cantina. A seconda dello spazio puoi decidere di disporre dei tavoli per organizzare un wine bar.
  4. Scegli bene la location. Anche se la dimensione del locale non conta, la location è molto importante e per aprire un’attività commerciale in città c’è bisogno di uno studio accurato dietro. Oggi vanno molto bene le attività di quartiere, in particolare quelle che sono situate in un luogo di passaggio.Molti imprenditori hanno capito come aprire un’enoteca di successo trasformandola in un punto di ritrovo in cui la gente può fermarsi a consumare qualcosa prima di andare a casa.
  5. Parti con tutte le carte in regola. Per aprire un’enoteca, i permessi sono fondamentali. Assicurati che il locale corrisponda ai requisiti richiesti dalla legge e che tutti i documenti siano a posto. Prepara un business plan per la tua enoteca e un piano di comunicazione e marketing per farla conoscere a tutti. Investi poi sulla tua formazione: segui corsi da sommelier, o quelli organizzati dalle associazioni di categoria per acquisire maggiori competenze.

Ultimo consiglio: oltre al locale fisico puoi aprire un’enoteca online, per vendere i tuoi vini anche a distanza.

Aprire un’enoteca: costi e aspetti burocratici 

Se ti stai chiedendo come aprire un’enoteca o desideri consigli per l’apertura di un wine bar, devi essere in possesso di alcune qualifiche come il diploma in scuola alberghiera, oppure aver svolto in maniera continuativa per almeno 2 anni (nell’arco degli ultimi 5) attività di somministrazione alimenti e bevande.

In assenza di tali requisiti devi frequentare un corso specifico di somministrazione alimenti e bevande (SAB), il cui costo e durata varia da regione e regione.

Dovrai poi:

  • conseguire la certificazione HACCP, che attesti la conoscenza delle norme comportamentali e igieniche;
  • presentare al Comune la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
  • ottenere il nulla osta dalla ASL competente
  • richiedere all’Agenzia delle Dogane il rilascio della licenza alcolici.

Una volta ottenute tutte le autorizzazioni potrai aprire la partita IVA e una posizione previdenziale.

A chi rivolgersi per aprire un’enoteca esclusiva

Poiché i permessi da richiedere sono molti e alcuni requisiti richiesti variano da regione a regione, se vuoi aprire un’enoteca con tutte le carte in regola ti conviene richiedere una consulenza per l’avvio della tua attività e farti aiutare da professionisti capaci di orientarsi in questo mare di burocrazia.

Rivolgendoti a GIPA Consulting troverai un team di persone pronte a sostenere la tua idea di business e a sviluppare il progetto della tua enoteca in ogni fase, fino alla realizzazione pratica.

Lo staff di GIPA Consulting può curare per te tutti gli aspetti burocratici legati al lancio dell’attività e assisterti anche nella scelta della location, nell’allestimento dei locali e nell’avvio della tua attività.

Grazie alla collaborazione con APRE Roma, azienda leader nel campo della sicurezza alimentare e Chemical S.r.l., una delle più note aziende nel campo della progettazione, sicurezza alimentare e sicurezza dei luoghi di lavoro, possiamo confezionare per te un progetto su misura per aprire un’enoteca di successo.

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