Come valutare un bar prima di acquistarlo: consigli per futuri gestori

Ecco come valutare un bar valutando tutte le variabili in gioco

Aprire un bar è una buona idea in questo particolare periodo storico? La risposta è sì! Gli italiani amano andare al bar per tanti motivi: fare colazione, una pausa caffè, consumare un pasto veloce, incontrare gli amici. Un bar può essere un punto di riferimento per i residenti di un quartiere o per i dipendenti di un ufficio. Tuttavia, stabilire il valore di un bar è un’operazione complessa che tiene conto di diverse variabili. Ad incidere sono fattori come: la location, quindi se si trova in una zona di passaggio o meno, la grandezza dei locali, la vicinanza ad altre attività commerciali o competitor, la prossimità di uffici, il bacino d’utenza, da quanti anni l’attività è sul mercato. Dunque, come valutare un bar già avviato se la tua intenzione è quella di rilevarlo?

Requisiti per la valutazione: cosa evitare e cosa considerare

“Non è tutto oro quel che luccica”: quando un titolare decide di cedere la sua attività è portato a presentarla al meglio, talvolta gonfiando gli incassi o vantando una clientela fissa sulla quale in realtà non può contare. Al di là delle chiacchiere, se vuoi sapere come valutare un bar e capirne davvero il potenziale devi soppesare e confrontare dati concreti. Tra le caratteristiche da considerare, bisognerà valutare:

  • Le condizioni generali del locale
  • La grandezza e la disposizione dei locali
  • Il tipo di fabbricato
  • La presenza di una zona magazzino o per lo scarico delle merci
  • La presenza di uno spazio all’aperto
  • Gli arredi interni

Tutte queste variabili influenzano la redditività del locale e il suo avviamento.

Come valutare un bar? I metodi più usati

Per stabilire il valore di una attività e di conseguenza il suo prezzo di vendita, si possono adottare diversi metodi. I criteri più utilizzati, su come valutare un bar, sono:

  • Valutazione dell’avviamento

L’Ufficio di registro valuta l’avviamento moltiplicando la percentuale di redditività (intesa come rapporto tra la media del reddito e dei ricavi calcolata in un triennio), per la media triennale dei ricavi e infine moltiplicando per tre

  • Valutazione patrimoniale

Questo metodo tiene invece conto degli attivi (magazzino, crediti, ecc) e dei passivi (mutui, debiti, ecc) e del patrimonio netto.

Nella pratica le cose vanno però diversamente: il prezzo richiesto dal titolare per cederti il suo bar dovrebbe essere all’incirca un anno del fatturato. Non è un prezzo stabilito per legge, si tratta di una consuetudine che può subire però delle variazioni all’incirca tra l’80% e il 150% dell’incasso annuo. I bar ovviamente non fatturano tutti allo stesso modo, tale richiesta varia quindi a seconda del contesto territoriale (per un bar in centro città si potrebbe chiedere di più in considerazione delle sue potenzialità) e di una serie di altri fattori che possono determinare o meno il successo dell’attività.

Per abbassare la cifra richiesta dal venditore è necessario valutare eventuali difetti del locale, lavori da effettuare, macchinari non più utilizzabili: dovrai poi considerare anche i costi di un eventuale affitto e quelli legati al personale.

Come valutare un bar con l’aiuto di esperti

Se intendi rilevare un bar, è consigliabile avvalersi di esperti del settore per valutare le opportunità e le potenzialità. Gi.Pa.In Formazione è una società di consulenza aziendale specializzata nell’avvio e nel rilancio di attività commerciali. Il team di Gi.Pa.In Formazione può assisterti e consigliarti al meglio analizzando tutti gli asset della compravendita e affiancandoti nelle trattativa.

Ti stai chiedendo “come valutare un bar?”. Le variabili chiave sono la location, la sua posizione commerciale, il modo in cui viene gestito il bar. Seguono poi il costo dell’affitto, del personale, gli orari di apertura, la caratterizzazione del locale intendendo cioè quello che lo rende speciale e appetibile per i clienti.

Gi.Pa.In Formazione vanta nel suo staff anche professionisti che possono studiare interventi di restyling del tuo nuovo bar e seguirne l’avviamento. Grazie ad un’analisi di geomarketing puoi anche avere un’idea chiara delle potenzialità del bar che puoi rilevare e capire qual è il suo reale bacino d’utenza. Richiedi subito informazioni e inizia a costruire il successo del tuo nuovo bar!

Aprire un bar da zero: 5 consigli per giovani imprenditori

Aprire un bar da zero è possibile: basta impegno e passione

Una delle attività che vanno meglio nel nostro Paese sono i bar, che siano piccoli o grandi poco importa: per gli italiani la pausa caffè è una tradizione irrinunciabile, visto che c’è chi non riesce a fare a meno della colazione servita al bancone e quelli per cui il bar diventa un punto di ritrovo. Se vuoi aprire un’attività di questo tipo hai due opzioni:

  • rilevare un bar già esistente e rimodernarlo;
  • aprire un bar da zero.

In questo articolo ci concentreremo sulla seconda opzione e ti daremo qualche suggerimento utile.

5 Consigli utili per aprire un bar da zero

aprire un bar da zero

Aprire un bar da zero può sembrare più difficile che rilevarne uno già pronto ma i vantaggi sono inaspettatamente di più. Mettendo in piedi un’attività dal nulla puoi costruirla esattamente come vuoi, scegliere la zona che più ti piace, decidere l’aspetto del locale e la tua clientela.

Ecco quindi alcuni suggerimenti che possono esserti utili per aprire un bar da zero:

1. La scelta della location

Nel centro città c’è senza dubbio un maggior movimento di persone e quindi di clienti, ma ci sono bar in periferia che possono maturare anche incassi migliori se situati in zone strategiche come ad esempio nei pressi di uffici o luoghi di interesse. Le zone meno centrali dispongono in genere di maggiori possibilità di parcheggio e possono diventare punti di riferimento per i residenti del quartiere. È chiaro che a seconda delle opzioni devi prevedere un’offerta adeguata: in un bar in centro si dovranno prediligere le consumazioni veloci e al banco, in un bar periferico spazio ai tavoli e al relax. Un bar centrale può essere anche molto piccolo, per quello in periferia meglio puntare su spazi grandi, magari sfruttando anche aree all’aperto.

2. L’arredamento

La scelta della location influenza anche quella dell’arredamento. Dovendo aprire un bar da zero puoi dare libero sfogo alla fantasia e scegliere il tema che più ti piace per caratterizzare il tuo locale, ma attenzione a seguire sempre delle linee guida per rendere funzionale l’attività commerciale. Pensa al tuo target di clientela: se è costituito per lo più dai lavoratori scegli un arredo sobrio, elegante e prediligi i toni del blu, grigio, nero. Mixa un paio di colori, uno sgargiante e uno meno, per attirare invece i giovani e le famiglie.

3. Il business plan

Preparare un business plan completo è necessario prima di avviare l’attività. Valuta spese e finanziamenti e delinea gli step da raggiungere del futuro in modo da capire se la tua attività funziona o meno.

4. Studia i competitor e il target

Solo definendo bene la tua clientela puoi proporre un’offerta capace di soddisfarne le esigenze. A tal fine ti sarà utile anche un’analisi dei competitor per capire quale servizio manca o è carente e come puoi differenziare la tua attività.

5. I permessi

Aprire un bar non è la stessa cosa che aprire un negozio. Si tratta di un’attività in cui si somministrano al pubblico alimenti e bevande e come tale è soggetta maggiori controlli e restrizioni. Bisogna quindi tenere a mente che sono necessari determinati documenti per aprire l’attività: la normativa in materia prevede, oltre all’apertura di una partita IVA la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso lo Sportello Unico per le attività produttive del Comune di riferimento e la redazione di un Allegato sanitario da trasmettere all’ASL di competenza. Devi poi verificare che il locale sia in regola con tutti i requisiti urbanistici richiesti e tu stesso devi essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: possedere un titolo di studio settoriale (es. qualifica alberghiera); aver frequentato un corso sul commercio alimentare riconosciuto dalla regione; aver lavorato negli ultimi cinque anni, per due anni, nel settore alimentare; possedere l’iscrizione al registro esercenti il commercio (REC).

Vuoi aprire un bar da zero senza grosse difficoltà?

aprire un bar da zero

Come avrai capito, gli aspetti da considerare sono molti e la documentazione richiesta per aprire un bar può variare da zona a zona e in base al Comune. Se non sai come districarti in questo mare di burocrazia la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza per l’avvio della tua start-up. Rivolgendoti a GI.PA.In Formazione puoi trovare un team di professionisti pronti a sviluppare e supportare la tua idea imprenditoriale fino alla sua realizzazione pratica.

Noi di Gi.Pa.In Formazione infatti possiamo:

  • aiutarti a trovare la location migliore per aprire il tuo bar effettuando anche un sopralluogo con architetto, geometra e biologo;
  • consigliarti sulla migliore forma di costituzione societaria e su tutte le posizioni previdenziali e assicurative da aprire;
  • occuparci di tutte le pratiche burocratico-amministrative legate all’apertura dell’attività;
  • sviluppare per te un progetto di interior designer con soluzioni in 3D per scegliere lo stile del tuo locale in base al tuo budget.

Investi sul successo della tua nuova attività e richiedi una consulenza subito!

Cosa serve per aprire un bar: guida per i giovani imprenditori

Ecco cosa serve per aprire un bar in modo veloce e professionale

Aprire e gestire un bar significa lavorare in un ambiente stimolante, a stretto contatto con le persone. Il bar è una tappa fissa per molti di noi, c’è chi è abituato a farvi colazione ogni mattina, chi vi si reca per la pausa caffè, chi lo ha eletto luogo di ritrovo con amici o colleghi e in ogni città ne troviamo tantissimi e di ogni tipo.

Questo aspetto non deve però scoraggiarti, il fatto che vi siano tanti bar aperti significa che questo tipo di attività commerciale va bene e che il mercato riesce a dare spazio a tutti. Ci sono però bar che guadagnano bene e bar che guadagnano meno e questo dipende da diversi fattori che prescindono da chi vi lavora: lo stile del locale, la sua collocazione, l’arredamento, la tipologia di servizio offerto.

Per aprire un’attività commerciale di successo non basta alzare la serranda e iniziare a lavorare, ma si devono compiere dei passi ben precisi. Vediamo quindi cosa serve per aprire un bar e come è necessario muoversi dal punto di vista burocratico e amministrativo.

Come e dove aprire un bar: guida alle zone della città  

Le tipologie di bar da poter aprire possono essere diverse e questo può dipendere anche dal luogo in cui si intende farlo: le potenzialità di sviluppo dell’attività, infatti, saranno diverse da quartiere a quartiere e da zona a zona ma lo stile e l’identità del bar saranno i fattori che gli permetteranno effettivamente di distinguersi dalla concorrenza.

  • Aprire un bar al centro storico

Il centro storico delle città è in genere la zona più frequentata dai turisti e quella in cui si concentrano gli eventi e le attrattive, e per aprire la tua attività potrebbe essere sufficiente una piccola location visto che si presuppone sia un locale di passaggio, in cui i clienti si soffermano poco tempo per proseguire poi con le loro attività.

  • Aprire un bar in periferia

Diverso è invece il discorso di un bar in periferia o in zone poco frenetiche: l’affitto delle mura costerà sicuramente meno che in centro, ma in questo caso ti conviene puntare su un locale più grande dove le persone possano soffermarsi più tempo.

  • Aprire un bar in una zona “business”

Altra opzione è quella di aprire il bar in una zona ricca di uffici, ed in questo caso sarà bene considerare anche l’idea di servire pasti caldi alle ore del pranzo.

Come realizzare un bar “confortevole”

Se vuoi avviare un’attività redditizia devi quindi valutare diversi aspetti: non basta solo che il bar si trovi in una posizione strategica per guadagnare bene e avere molti clienti, ma è comunque importante che si valutino aspetti come gli interni, i servizi offerti e non per ultimo l’identità che il tuo locale dovrà avere e comunicare a chi lo vive.

Per avviare un’attività che sia di gradimento all’utenza bisognerà infatti pensare ad un ambiente che sia accogliente e in tal senso un fattore da non sottovalutare sarà l’arredamento, che andrà scelto con cura in base al target di clienti che si vuole attirare.

Le regole di arredo di interni per locali sono tantissime e ci sono dei piccoli trucchi per attirare i clienti. Pochi sanno ad esempio che i colori giocano un ruolo importante: un arredo elegante che predilige toni dal grigio al blu attira in particolare i lavoratori. I colori accesi attirano invece giovani e famiglie. Le accortezze da seguire sono poi molte altre, come ben sanno gli interior designer.

Cosa serve per aprire un bar: permessi e licenze

Aprire un bar non è certo la stessa cosa che aprire un negozio. I permessi da richiedere e i requisiti da soddisfare sono molti di più in considerazione del fatto che all’interno del locale si somministrano alimenti e bevande. I bar rientrano infatti tra le attività di pubblico esercizio dette “esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico”.

Oltre all’apertura di una partita IVA, per aprire un bar la normativa attuale prevede poi un’altra serie di documenti:

  • la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune;
  • la redazione di un Allegato Sanitario da trasmettere all’ASL di competenza;

Cosa serve per aprire un bar: una consulenza qualificata

La documentazione richiesta può però variare in base al Comune in cui si intende aprire il bar. Alcuni Comuni hanno imposto dei vincoli specifici per tutelare le aree di pregio, sia per quanto riguarda la tipologia di attività da svolgere, sia per quanto riguarda i requisiti del locale che dovrà ospitarla.

Districarsi nella materia non è semplice, perché oltre all’aspetto amministrativo bisognerà prestare attenzione anche all’aspetto progettuale. Prima di partire con una nuova attività, sarà necessario pianificare con chiarezza il progetto che si intende realizzare, quale prodotto o servizio si intende offrire e quali sono le risorse economiche a disposizione. Per fare tutto questo e dare il via ad un’attività che abbia tutte le carte in regola per avere successo, il consiglio è quello di richiedere una consulenza qualificata per valutare la fattibilità del progetto e seguirne la realizzazione pratica.

Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazione potrai trovare dei professionisti pronti a seguirti in ogni fase dell’avvio e sviluppo della tua impresa, sia se parti da zero, sia se hai intenzione di rilevare un bar già esistente.

I servizi offerti da Gi.Pa. In Formazione sono diversi:

  • consulenza nella trattativa di acquisto o affitto d’azienda;
  • ricerca della location e verifica dei locali grazie a un sopralluogo di geometra, architetto e biologo;
  • consulenza per la costituzione societaria e per tutte le posizioni da aprire (Partita IVA, INPS, INAIL, Camera di Commercio);
  • NISA sanitaria compilata da tecnici competenti;

Oltre a tutti gli aspetti burocratici Gi.Pa in Formazione può occuparsi anche dello sviluppo del tuo progetto imprenditoriale. Gli architetti e gli interior designer del team possono sviluppare per te soluzioni in 3D e individuare lo stile più adatto per il tuo locale, da arredare in base alle tue disponibilità di investimento. Gi.Pa.In formazione è in grado di guidarti fino alla realizzazione del progetto chiavi in mano, studiando anche un piano di comunicazione per lanciare la tua attività.

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